La mia terra.

La sicilia

La Sicilia è l'isola più grande del Mediterraneo, si trova sotto la punta dello stivale italiano ed è una regione a statuto speciale con capoluogo Palermo. Una dimostrazione della sua corposa storia rimangono siti come la Valle dei Templi, con le imponenti rovine di sette templi greci in stile dorico, e opere come i mosaici bizantini della Cappella Palatina, un'antica cappella reale che si trova a Palermo. All'estremo est dell'isola si trova il monte Etna, uno dei vulcani attivi più alti d'Europa. Quella siciliana è una storia di dominazioni. La posizione geografica dell'isola, la bellezza dei suoi luoghi e la generosità della sua terra hanno contribuito a farne per secoli la meta prediletta di conquistatori che, pur tra guerre e rivolte, hanno però lasciato testimonianze artistiche e culturali inestimabili del loro passaggio. Basti pensare ai templi della Valle di Agrigento, ai mosaici bizantini del Duomo di Monreale, agli affreschi di Piazza Armerina o alle architetture arabe palermitane per comprendere quanto considerevole sia stato il lascito delle popolazioni e delle civiltà che nei secoli hanno abitato l'isola.

La mia città: Gela.

Forse è vero, la prediligo perché è il mio luogo di nascita, la mia terra d'origine, la mia città natale, la mia casa. Sarà pure vero che ha i suoi difetti e probabilmente viene trascurata soprattutto dai suoi cittadini, ma ci sono anche molte cose belle da dire al riguardo. Noi siamo i primi a sottovalutare la sua bellezza, il suo potenziale turistico, ma oggi voglio spendere due parole al riguardo. Gela è costituita dalla piana di Gela, la seconda per estensione e in parte collinare compresa tra la fascia costiera meridionale e i territori di Butera, Mazzarino, Niscemi, Acate e Caltagirone. Gela ha molte cose per cui dovrebbe essere la prossima meta turistica di chi visita la sicilia come ad esempio:

• la riserva naturale Biviere,
• il castelluccio di Gela (Castelluccio Svevo con origini del 1143)
• le fortificazioni greche (Mura Timoleontee tratto di quasi 400 m che risale al IV a.C.)
• il Duomo di Gela (la Chiesa Madre del XVIII-XIX secolo)
• il museo archeologico (1958 dove si estendono gli scavi dell'Acropoli)
• il lungomare e il MARE

Infatti, dal poeta Publio Virgilio Marone essa è citata nel terzo libro dell’Eneide. Una citazione che teniamo presente con orgoglio e che, infatti, è protagonista di uno di quei bellissimi murales del nostro stadio “Vincenzo Presti”.

Ma non possiamo nemmeno dimenticarci di un’altra importante caratteristica… il buon cibo! Qualcosa da non sottovalutare, in quanto la cucina tipica è sempre un fattore d’attrazione turistica. E si deve pensare che la nostra passione per la buona tavola era presente già nel IV sec. a.C. Lo testimonia Archestrato, un poeta nato proprio nella nostra città. Un cultore del piacere, tanto che qualcuno lo ritiene un precursore di Epicuro. Purtroppo della sua opera rimangono solo dei frammenti. Nel suo poema, Archestrato racconta di come abbia percorso tutta la terra e tutti i mari per conoscere quali siano le migliori pietanze e i vini più pregiati. Tratta inoltre del pane, dei pesci, della selvaggina, della maniera di produrre e di conservare il vino.

Spesso viene anche dimenticato che è ambientato a Gela il racconto “La garibaldina”, di Elio Vittorini, scrittore del ‘900.

E Per concludere, come non ricordare i versi di Salvatore Quasimodo dedicati alla nostra spiaggia dorata:

Su la sabbia di Gela colore della paglia 

mi stendevo fanciullo in riva al mare

antico di Grecia con molti sogni nei pugni

stretti e nel petto. Là Eschilo esule

misurò versi e passi sconsolati, 

in quel golfo arso l’aquila lo vide,

 e fu l’ultimo giorno.

Ma se volete saperne di più vi consiglio di passare dal bellissimo blog paesaggiodigela.blogspot.com che ha contribuito alla realizzazione delle seguenti foto di Gela e non dimenticate di commentare con un vostro pensiero al riguardo, grazie per la lettura.